Le conseguenze della crisi economica sul settore dell’edilizia sono disastrose, con oltre 500mila posti di lavoro persi dal 2009 a oggi.
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Questo ritratto allarmante è stato tracciato dalla Fillea Cgil, che ha messo in evidenza come da quattro anni a questa parte siano 328 le persone che hanno perso il proprio impiego ogni giorno.
Oggetto dell’indagine della Cgil sono le aziende attive nel settore dell’edilizia comprese le imprese produttrici di materiali, anche nel settore del legno e degli arredi.
La crisi delle costruzioni non è destinata a migliorare neanche nel 2013, come ha evidenziato il segretario della Fillea, Walter Schiavella: “Non si vede la luce in fondo al tunnel. La crisi è stata scatenata dall’insieme di due fattori: uno congiunturale, provocato dalla bolla immobiliare del 2008, e uno strutturale, cioè la crisi di un modello industriale vecchio e obsoleto, che non ha saputo capitalizzare gli anni di crescita del settore per rafforzare la qualità delle imprese, sia in dimensione che in investimenti finalizzati alla ricerca e innovazione dei materiali e delle filiere“.
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Alle cifre della Cgil si aggiungono anche le stime rese note dalle Casse Edili, che segnalano un calo degli addetti del settore pari al 31% e una riduzione delle ore lavorate che ammonta al 35%. Anche la Cgia di Mestre sottolinea come la disoccupazione nella penisola sia destinata ad aumentare anche nell’anno in arrivo, quando a cercare lavoro saranno altre 246.600 unità.