Una fotografia in chiaroscuro quella degli investimenti nelle energie rinnovabili nel mondo nel corso del 2012, così come scattata dal Bloomberg New Energy Finance (BNEF). In calo di 11 punti percentuali a causa del taglio agli incentivi deciso praticamente da tutti i Paesi più sviluppati, eppure secondo dato nella storia e di ben cinque volte superiore a quello registrato nel 2004.
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“Sapevamo – ha infatti commentato il dirigente del BNEF Michel Liebreich – che il 2012 sarebbe stato al di sotto del livello del 2011, ma le voci sulla morte degli investimenti nell’energia pulita sono state comunque fortemente esagerate”. Sono stati infatti 268,7 i miliardi di dollari investiti nel settore, contro i 302 miliardi del 2011. A fare la parte del leone è sempre il solare, con 142,5 miliardi di dollari, seguito dall’eolico con 78,3 miliardi.
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Guardando ai singoli paesi: su tutti il mercato cinese, dove si registra un segno positivo di ben 20 punti percentuali, che lo collocano sul gradino più alto del podio davanti agli Usa (-32%) e al Giappone, con un bel balzo in avanti anche per il Sudafrica. Segno meno per Francia (-35), Regno Unito (-17%) e Germania (-27%), così come per l’India (-44%) e per la Spagna, che deve registrare un terribile -68%. Per quel che riguarda l’Italia la flessione è pari al 51%, con investimenti pari a 14,7 miliardi di dollari.