La Svizzera si avvia a varare una nuova normativa che fissa un tetto massimo allo stipendio dei top manager: per dare il buon esempio, la Banca Cantonale di Glarona rende nota la decisione di imporre un importo massimo per la retribuzione dei suoi dirigenti, che potrà superare fino a 10 volte quello dei dipendenti, ma non di più.
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Si parla sempre di cifre da capogiro, se non fosse che il calcolo per stabilire la retribuzione massima deve essere fatto in base al salario più basso in azienda. Più precisamente, per i membri di direzione dell’istituto di credito, di proprietà pubblica, la variazione di “retribuzione annua deve oscillare tra i 200 mila ed i 320 mila franchi“.
Tradotto in altri termini, significa che i top manager della banca vedranno il loro stipendio ridursi del 20% a partire dal 2014. Questa decisione ha scaturito non pochi commenti, soprattutto in vista del referendum che il prossimo marzo chiamerà i cittadini svizzeri a votare contro quelli che il deputato al Parlamento federale, Thomas Minder, ha definito “stipendi abusivi” della categoria dirigenziale.
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Secondo Minder, che ritiene iniqua la situazione locale caratterizzata da “arricchimenti incredibili” a vantaggio solo dei vertici delle aziende del territorio, la soluzione ideale per limitare questa disparità di retribuzione sarebbe quella di far stabilire dagli azionisti, di anno in anno, tutti i bonus e le retribuzioni da concedere nel corso dei 12 mesi. Regole che, ovviamente, dovrebbero essere rispettate alla lettera.