Juncker: disoccupazione record e salari minimi

di Floriana Giambarresi

16 Gennaio 2013 14:00

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Jean Claude Juncker cita Marx e parla di un salario minimo in tutti i paesi della zona euro: la situazione disoccupazionale è drammatica.

 

Il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, esponente del Partito popolare europeo, nel corso di un’audizione all’Europarlamento ha affrontato l’argomento disoccupazione parlando di una situazione europea letteralmente drammatica. Ha approfittato dell’occasione per invocare la necessità di misure come il salario minimo in tutti i paesi della zona euro.

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«Bisogna ritrovare la dimensione sociale dell’unione economica e monetaria – così ha dichiarato Juncker – con misure come il salario minimo in tutti i Paesi della zona euro, altrimenti perderemmo credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla come Marx». Chiare le parole del premier del Lussemburgo, secondo il quale nel Vecchio Continente «stiamo sottovalutando l’enorme tragedia della disoccupazione, che ci sta schiacciando. La disoccupazione supera l’11 per cento, e dobbiamo ricordarci che quando è stato fatto l’euro avevamo promesso agli europei che tra i vantaggi della moneta unica ci sarebbe stato un miglioramento degli squilibri sociali». 

Jean Claude Juncker chiede inoltre ai governi dell’Eurozona a non credere che la crisi economica che sta gravando sul Vecchio Continente sia finita: «I tempi che viviamo sono difficili, non dobbiamo dare all’opinione pubblica l’impressione che il peggio sia alle nostre spalle perché ci sono ancora cose da fare molto difficili». 

Qualcosa però si inizierebbe a intravedere all’orizzonte: «Iniziamo il 2013 in una situazione nettamente migliore rispetto all’anno scorso, il 2012 è stato un anno di risultati positivi per la zona euro». Sarà però necessario un «accordo sulla strada da imboccare nei prossimi anni, gli USA e gli altri ci interpellano a proposito e noi abbiamo solo risposte di cortissimo respiro». Accordo che manca, appunto, e che i governi europei dovranno trovare per cercare di risollevare la situazione.

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