Le doti di leadership si misurano con il BMI (indice di massa corporea). Essere in sovrappeso non giova alla carriera, pertanto per essere certi di avere davanti un manager di successo e un perfetto CEO capace di guidare un’azienda è necessario che la loro forma fisica sia ottimale.
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Questa è la teoria che scaturisce da una ricerca condotta dal “Center for Creative Leadership”, nata dall’osservazione di un elevato numero di dirigenti statunitensi tra il 2006 e il 2010, valutati letteralmente in base al peso e al BMI. I ricercatori hanno potuto così verificare un collegamento molto stretto tra peso forma e capacità manageriali.
Troppi chili in più, di contro, possono limitare la capacità di essere un ottimo leader, e la spiegazione di questo risultato viene illustrato da Sharon McDowell-Larsen, a capo della sezione fitness all’interno del Center for Creative Leadership: “L’esercizio di leadership comporta fatica, pertanto gli aspetti fisici sono importanti quanto ogni altro“.
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Secondo la ricerca, inoltre, i CEO dal fisico asciutto sono soliti premiare, in azienda, i loro simili, quindi altri manager con le medesime peculiarità fisiche e ben lontani dallo stato di obesità. Al parere della McDowell-Larsen si aggiunge anche il commento di Mark Donnison, direttore del “Canadian Blood Services” e protagonista di un percorso di dimagrimento finalizzato proprio a migliorare le proprie doti di leader: “Eccesso di peso e debolezza fisica portano i CEO a perdere il controllo di loro stessi, e delle aziende“.