Nel 2009 Steve Jobs, ex CEO di Apple, acquisì Lala e Color, due società fondate dallo stesso imprenditore – Bill Nguyen – ma molto diverse tra di loro e collegate ai servizi proposti dall’azienda di Cupertino per varie ragioni. Aubrey Johnson, ex impiegato di Color, ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni tramite le quali è possibile sapere i dietro le quinte di tale acquisizione.
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Fu Steve Jobs a formalizzare l’acquisizione, o meglio l’assunzione in Apple di 20 impiegati coinvolti nel progetto Color. Con Lala, invece, le cose andarono diversamente. Spiega Johnson che:
Sul finire di novembre 2009, Nguyen era a cena nella casa di Steve Jobs di Waverly St. a Palo Alto. Allo stesso tavolo sedevano anche Eddy Cue e Tim Cook e altri dirigenti Apple. Steve conduceva la conversazione mentre mangiava un’insalata di bieta:
“Ti darò un numero, Bill, e se ti piace, facciamolo e tagliamo la testa al toro, ok?” Bill fece cenno di sì.
Jobs passò un pezzo di carta a Nguyen e Bill fece annuì. L’accordo era fatto.
Lala proponeva un servizio di streaming musicale che Apple avrebbe potuto integrare in iTunes, ma tale mossa non fu mai portata a termine ne da Steve Jobs, né da Tim Cook, l’attuale CEO dell’azienda. Dopo più di tre anni, non è infatti apparso alcun servizio sviluppato dall’ex team di Lala e in molti si stanno domandando se Steve Jobs non abbia semplicemente deciso di acquisire la startup per togliere un competitor dal mercato.
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Effettivamente, la forza di Lala derivava da un accordo stretto con Google, che permetteva al servizio di streaming di posizionarsi in maniera eccellente sul noto motore di ricerca.
«Lala ha affrontato l’industria musicale cardine dopo cardine, prima comprando stazioni radio digitali, poi con un business di scambio di CD e infine con la musica in streaming. Nonostante le sue battaglie, Lala ha raggiunto un successo interessante. Nel 2009, cercando su Google una canzone, il primo risultato era sempre una pagina Lala. Non un risultato iTunes, non il MySpace dell’artista, ma un risultato Lala. Ogni click per Lala non ha portato a un potenziale acquisto musicale su iTunes. E, fatto ancora peggiore per Apple, Lala è spesso stata un affare migliore per l’utente. Quando Lala ha collaborato con Google (per Google Music Beta), vi è stato un chiaro ed evidente pericolo per Eddy Cue e il suo impero iTunes.»
Ecco perché dunque Steve Jobs avrebbe propeso per un’acquisizione del genere. Non ne esiste la certezza, ma una simile spiegazione sembra aver qualche fondamento.
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