Il lavoro di squadra è alla base della realizzazione della maggior parte dei progetti aziendali. Con la supervisione del project manager, ciascun collaboratore svolge un compito essenziale al conseguimento dell’obiettivo rapportandosi, tuttavia, con i colleghi di lavoro.
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Sebbene i benefici del Team Working siano innegabili, una ricerca statunitense mostra come la maggior parte dei dipendenti preferisca portare avanti un progetto in autonomia, sostanzialmente in solitudine. A essere messe in discussione non solo le capacità di leader del “capo squadra”, ma alcune delle dinamiche che si creano all’interno del gruppo di lavoro.
La ricerca, condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Phoenix, ha scandagliato le preferenze di oltre mille lavoratori residenti negli Stati Uniti di età superiore ai 18 anni. Di questi, più di tre quarti ha affermato di preferire di gran lunga un lavoro da svolgere da solo piuttosto che all’interno di un gruppo, e le motivazioni di questa reticenza al Team Working sono diverse.
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Il 70% degli interpellati, ad esempio, ha ammesso di aver fatto parte di un gruppo di lavoro caratterizzato da notevole disfunzionalità, mentre il 40% ha lamentato la nascita di fastidiosi diverbi tra i membri del team. Il 15% degli intervistati ha raccontato di aver assistito ad alcuni scontri fisici.
Nonostante l’esito di questo studio tenda ad evidenziare i lati negativi del lavoro di gruppo, sono in molti a sostenere l’importanza di saper svolgere i propri compiti a contatto con i colleghi. Gli stessi esperti nelle risorse umane (i tanto temuti “recruiters”), ribadiscono come la capacità di risolvere i conflitti e di gestire un team di lavoro siano tra le competenze più ricercate anche nel 2013.