A partire dal prossimo 31 marzo tutti i conti correnti degli italiani saranno monitorati costantemente dall’Anagrafe Tributaria, un provvedimento che si affianca al redditometro e che ha ricevuto il consenso del Garante della Privacy, sebbene destando non poche polemiche.
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Il fine è quello di contrastare l’evasione fiscale, obiettivo primario del Governo Monti per recuperare risorse volte a favorire la fine della crisi economica, tuttavia si tratta di un controllo obbligatorio che potrebbe creare problemi a coloro che sono soliti effettuare numerosi spostamenti di liquidità e capitali. La verifica è inevitabile, infatti sono coinvolti tutti gli operatori finanziari (banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie, assicurazioni), chiamati a mettere da parte il segreto bancario e a segnalare eventuali incongruenze.
I dati che saranno inviati all’Anagrafe Tributaria sono quelli definiti “sensibili”, quindi gli importi degli accrediti e degli addebiti, il valore del saldo iniziale e finale, i movimenti della carta di credito e le gestioni patrimoniali. Una lente di ingrandimento molto potente che vaglierà oltre 40 milioni di conti correnti.
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Nel mirino ci saranno, principalmente, i conti correnti degli investitori caratterizzati da una notevole movimentazione in brevi lassi di tempo, maggiormente soggetti a controlli ma non per questo da considerarsi più a rischio degli altri correntisti. Il timore principale, tuttavia, è che i veri evasori non utilizzino i conti correnti regolari, eludendo i controlli.
Ecco una serie di contromisure da adottare per prepararsi ai futuri controlli del fisco: in primis, è preferibile limitare il numero di conti correnti, evitando se possibile la contestazione (come avviene tra coniugi), soprattutto se entrambi i titolari sono soliti fare numerose operazioni mensili.
Sarà necessario, inoltre, limitare le operazioni fuori conto, quindi effettuate occasionalmente presso qualsiasi sportello bancario: questi movimenti saranno infatti considerati sospetti, esattamente come il cambio di valuta estera in euro potrà destare il sospetto di detenzione di capitali all’estero riportati in patria illegalmente.
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Saranno inoltre segnalati i dati complessivi annuali relativi agli acquisti di titoli e fondi, quindi è importante che gli investitori suddividano le operazioni anche tra i familiari per evitare di raggiungere corrispettivi troppo elevati, destando sospetti.
A essere monitorati saranno anche gli accessi alle cassette di sicurezza, soprattutto se contenenti liquidità, ma attenzione anche al numero di prelievi di contanti effettuato, che dovrebbe essere il più possibile limitato. Oltre alle carte di credito tradizionali, anche le carte prepagate, usate spesso per effettuare acquisti online in sicurezza, saranno oggetto di sorveglianza da parte del fisco.
Per quanto concerne i pagamenti postali, invece, è probabile che saranno inviati solo i dati relativi a trasferimenti di denaro inferiori ai 1500 euro, stabilendo quindi una soglia sotto la quale effettuare operazioni senza controllo.