Manager nel non profit

di Chiara Basciano

31 Gennaio 2013 11:00

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Secondo una ricerca condotta da Amrop sarebbero circa 500 le posizioni manageriali da ricoprire nel settore.

Investire in un futuro manageriale fuori dai territori canonici, considerando la possibilità di darsi da fare nel settore del non profit. Secondo una ricerca condotta da Amrop e pubblicata dal Sole 24 Ore potrebbero essere almeno 500 le posizioni manageriali da ricoprire tra questo e il prossimo anno, nelle circa 5mila Onlus che si sono date una struttura paragonabile a quella di una Pmi.

Il profilo ricercato è principalmente quello di manager tra i 40 e i 50 anni, che oltre alle skills normalmente richieste per svolgere un lavoro di questo tipo abbia piena coscienza del fatto che lavorare in un settore come questo comporta coinvolgimenti a livello emotivo e dei valori che non possono essere sottovalutati, dall’una e dall’altra parte.

Tra mondo profit e non profit la principale differenza rimane a livello retributivo, seppure sempre più spesso di questi tempi si assista a un certo interscambio di figure professionali, anche a livello manageriale. Passare insomma per fare un esempio dal settore della finanza a quello del non profit, per un manager, potrebbe significare, stando ai dati dei ricercatori di Hay Group, un taglio dello stipendio di circa il 35%. Da compensare con le forti motivazioni personali, e la sensazione di rendersi utile per la comunità.