Lavoro: più tecnologia, meno abilità interpersonali

di Teresa Barone

14 Febbraio 2013 10:00

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Le innovazioni tecnologiche mettono a repentaglio le capacità relazionali dei manager: ecco perché i rapporti diretti sono fondamentali.

E-mail, chat, smartphone e tablet rischiano di indebolire le abilità relazionali e le comunicazioni interpersonali. A farne le spese sono ormai tutti i professionisti, che in qualsiasi ambito lavorativo utilizzano la tecnologia per comunicare a discapito del contatto faccia a faccia.

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A sottolineare questa tendenza è uno studio pubblicato nell’ultima edizione del’Hays Journal, gruppo specializzato nella selezione di middle e top manager, ricerca che lancia un allarme diretto proprio ai manager che abusano degli strumenti tecnologici ormai di uso comune: addio alla capacità di gestire al meglio un network di contatti se ci si dimentica del tutto dei rapporti diretti con le persone.

Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia, sottolinea questo concetto esortando anche le aziende a incoraggiare i contatti diretti:

«Internet non deve sostituire in toto la comunicazione diretta: sarebbe meglio evitare che email e chat prendano il posto del contatto umano. Il perché è presto detto: un rapporto tecnologico perde di sfumature e di calore e, la comunicazione virata sull’online, indebolisce la capacità dei professionisti di creare un network di conoscenze e di contatti forte e strutturato.»

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C’è una verità di fondo, tuttavia, che non deve essere fraintesa: i vantaggi della tecnologia sono innegabili, anche dal punto di vista delle relazioni lavorative, ma spesso i contatti virtuali devono essere seguiti da incontri live, anche al fine di valorizzare il proprio business.

Dagli esperti Hays arrivano anche alcuni consigli utili diretti alle aziende per favorire l’acquisizione di skill relazionali da parte dei manager. In primis, i professionisti dovrebbero organizzare periodicamente incontri faccia a faccia per rafforzare la propria rete di contatti.

Secondo, mai dimenticare l’importanza di avere un bagaglio di cultura che esula dal proprio ambito professionale, utile per gestire al meglio le relazioni interpersonali.

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Anche favorire il confronto intergenerazionale ha la sua importanza, per incentivare il trasferimento di conoscenze e competenze tra i collaboratori senior e junior. Il quarto consiglio è dedicato ai middle manager, vale a dire le figure manageriali intermedie spesso poco valorizzate dalle aziende: meglio far si che anche a questo livello dirigenziale si costruiscano solide reti di contatti.

Le parole chiave per creare solide capacità relazionali, virtuali e reali, sono fondamentalmente tre: apertura, condivisione e curiosità, indispensabile per rendersi partecipi di tutto ciò che succede al di fuori della propria sfera lavorativa.