Quanto spesso bisognerebbe essere presenti in ufficio? Una domanda alla quale sembra difficile dare una sola risposta, come evidenziato anche dalle interviste dell’autrice di “What the Most Successful People Do Before Breakfast”, Laura Vanderkam, che ha sentito il parere di alcuni prestigiosi CEO.
Perché se da un lato è necessario seguire quello che accade in azienda, e essere a disposizione del proprio team di lavoro, dall’altro è altrettanto necessario incontrare clienti, fornitori e investitori. E questo significa obbligatoriamente “essere sulla strada”. Come organizzare il proprio tempo allora? Amanda Steinberg, fondatore e CEO di DailyWorth, dice: «Penso che circa il 50 per cento sia l’ideale per un CEO», anche se poi lei stessa confessa di non riuscire spesso a soddisfare le sue aspettative, mancando più frequentemente.
Con lei altre voci autorevoli, anche se quello che emerge da più o meno tutte le interviste è lo spazio sempre maggiore che si stanno guadagnando i supporti tecnologici che consentono di mantenere i contatti in mobilità, favorendo la presenza “virtuale” del dirigente in azienda. «Faccio affidamento sul mio telefono intelligente», dice Peter VanLancker, presidente di Hunt Yachts. «Sono in contatto con la mia squadra costantemente, tramite e-mail, messaggi di testo o via Skype».
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D’altronde, come segnala Traci Bild, CEO di Bild & Company, essere un manager si misura in base all’attività, non alle ore passate in ufficio. La sua società, che fornisce servizi di consulenza per le società immobiliari, ha infatti un’organizzazione completamente virtuale. «Liberi dalle distrazioni dell’ufficio, si può guardare al quadro generale», la sua filosofia.
L’importante quindi, in ufficio o meno, sembra essere quello di essere focalizzati al meglio sulla strategia. I modi per comunicarla al proprio team, oggi come oggi, non mancano davvero.