La punizione dei manager cinesi poco produttivi

di Teresa Barone

22 Febbraio 2013 10:00

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La corsa a petto nudo, e al gelo, di 10 dirigenti cinesi rei di non aver raggiunto gli obiettivi di vendita del 2012.

Arriva dalla Cina una insolita, e discutibile, strategia aziendale volta a incentivare la produttività dei manager. Più che un incentivo, tuttavia, è una vera e propria punizione “corporale” ordinata ai dirigenti che non hanno raggiunto gli obiettivi stabiliti dai vertici, costretti a correre a petto nudo, al gelo e sotto la pioggia, per dieci chilometri.

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Succede a Chengdu, capoluogo della Provincia sud-occidentale del Sichuan cinese. Dieci manager e responsabili dell’area marketing di entrambi i sessi – rei di aver deluso le aspettative dell’azienda – hanno dovuto “onorare” un accordo stipulato all’inizio del 2012: in caso vendite inferiori alle stime avrebbero dovuto correre all’aperto, e sotto gli occhi di tutti, anche sotto le intemperie.

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E così è stato, sebbene alle manager in gonnella sia stato concesso di indossare abiti leggeri. Una punizione che i dieci dirigenti hanno accolto con dignità, come ha rivelato uno dei protagonisti della vicenda:

«All’inizio era così freddo che avevo la pelle d’oca, ma la corsa mi ha riscaldato. L’unica cosa che mi ha fatto sentire a disagio sono stati gli sguardi dei passanti».

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La finalità di questa punizione decisamente rigida, nel vero senso della parola, è presto detta: godere del potere rigenerante del freddo, in grado di schiarire le idee, mettere in evidenza gli errori compiuti e stimolare una maggiore efficienza in futuro.