Stress da lavoro, un fenomeno comune

di Chiara Basciano

18 Aprile 2013 12:00

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Una ricerca condotta da Robert Half mette in luce come più della metà delle aziende italiane faccia i conti con dipendenti e manager stressati.

Lo stress da lavoro? Un fenomeno comune in più della metà delle aziende italiane, almeno stando ai dati di una recente indagine condotta da Robert Half, società di recruitment specializzato, nella quale si evidenzia come il 58% dei Responsabili Risorse Umane intervistati riconosca che nelle organizzazioni aziendali è comune la presenza di dipendenti demotivati e stressati.

«Lo stress da lavoro può colpire qualsiasi professionista, dal top manager all’impiegato. I prolungati periodi di eccessivo carico di lavoro spesso implicano straordinari, lunghe ore alla scrivania con poche pause che, in alcuni contesti, possono generare stanchezza e demotivazione». Questo il commento di Erika Perez, Associate Director di Robert Half, che prosegue: «Nell’attuale scenario di incertezza economica, poi, è sempre più frequente che le aziende mantengano i propri team snelli, anche nei momenti di picco di lavoro, rischiando di affaticare le proprie risorse».

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La ricerca mette in luce anche quali siano i principali fattori che contribuiscono allo stress da lavoro. Il 59% degli intervistati vede nella “situazione economica” la prima ragione di stress (dato che sale al 61% per le piccole imprese), seguita poi dal “carico di lavoro” (51%) e dalle “aspettative disattese o irrealizzabili” (36%).

Quali quindi le strategie per prevenire stress e demotivazione tra i dipendenti, ed evitare un conseguente calo dei risultati aziendali? La metà dei Responsabili Risorse Umane intervistati ha puntato su un ambiente di lavoro più collaborativo, il 39% su un migliore bilanciamento dei carichi di lavoro, il 37% sull’offerta di un orario di lavoro flessibile o della possibilità di lavorare da casa. Infine, il 29% delle aziende incoraggia i propri dipendenti a prendersi ferie e/o permessi.