Il bravo leader sa ascoltare

di Teresa Barone

30 Aprile 2013 09:00

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Le più radicate barriere psicologiche che impediscono ai leader di ascoltare in modo non superficiale, e i consigli per superarle.

La capacità di ascolto è fondamentale per un bravo leader, con molteplici benefici dal punto di vista della comunicazione, della creatività, dei profitti e dello stesso successo aziendale. Una predisposizione all’ascolto che, tuttavia, non può essere superficiale deve basarsi su comportamenti precisi.

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Saper ascoltare rivela non solo ottime capacità comunicative ma anche una certa intelligenza critica in materia di affari. A giovare di una reale e concreta apertura verso il dialogo con il proprio team, i clienti, i vertici aziendali e i dipendenti è anche la soddisfazione personale di questi ultimi, e la fiducia nell’azienda per la quale lavorano.

Parlare, tuttavia, è spesso molto più facile che ascoltare e le barriere che si oppongono all’ascolto non sono solo fisiche (un ambiente di lavoro rumoroso e poco organizzato, ad esempio). Esistono alcuni limiti di carattere psicologico che sembrano rappresentare un pericolo molto più insidioso.

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Si parla innanzitutto delle “conversazioni non dette” che popolano la mente di un leader, pensieri e dialoghi già compiuti che si immaginano ancora prima che il proprio interlocutore pronunci alcuna parola, in grado tuttavia di condizionare la reale capacità di ascolto e limitare la buona comprensione dei concetti esposti.

Un altro limite alla capacità di ascolto è rappresentato dai vari archetipi e modelli di pensiero e comportamento che sembrano dati per scontato, e che non solo non corrispondono sempre alla realtà ma impediscono di garantire una certa apertura verso il modo di pensare e le idee altrui.

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La terza barriera risiede, infine, nel background di notizie e informazioni relative a un argomento o a una persona, una sorta di filtro che si inserisce tra due interlocutori impedendo di valutare parole e concetti in modo obiettivo, garantendo il massimo ascolto.