Quasi il 95% delle richieste di mutuo per l’acquisto di un immobile avanzate dai liberi professionisti viene respinta dalle banche, con alcune categorie professionali più penalizzate di altre.
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Tra i lavoratori dipendenti, invece, i quadri ottengono il finanziamento nel 14% dei casi, una percentuale che scende fino al 6,6% per i dirigenti d’azienda.
Sono dati diffusi da Mutui.it, che ha monitorato le richieste di mutuo relativamente al periodo ottobre 2012 – marzo-2013 rilevando come le difficoltà nell’accesso al credito siano molto diffuse. Stando alle cifre, infatti, i pensionati riescono ad accendere un mutuo per la casa nel 7% dei casi, più dei dirigenti e delle Partite IVA, ferme al 5,5%.
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Per quanto concerne gli importi erogati, inoltre, mediamente la somma concessa è notevolmente inferiore al valore complessivo dell’immobile, una percentuale che anche in questo caso varia a seconda del livello e della categoria professionale di appartenenza.
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I dirigenti ottengono in media mutui fino al 38% del valore della casa, come anche i quadri, mentre i lavoratori dipendenti (insegnanti, impiegati e anche operai) riescono a percepire anche fino al 60% del totale richiesto, una percentuale in ogni caso ben lontana dall’80%.