Quando la creatività nasce dal pessimismo

di Teresa Barone

7 Maggio 2013 09:00

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Le idee più creative nascono dai pensieri negativi: ecco il monito ai manager che devono stimolare le menti del proprio team di lavoro.

Uno studio recente mostra le potenzialità nascoste dei pensieri negativi, e dei dipendenti generalmente classificati come pessimisti e noiosi, in grado di produrre risultati eccellenti in termini di creatività.

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Secondo una ricerca pubblicata sull’Academy of Management Journal, infatti, il pessimismo può contribuire notevolmente alla creatività dei lavoratori, favorendo l’innovazione e la crescita aziendale. Una teoria che potrebbe rivelarsi molto proficua per i manager che devono quotidianamente stimolare la creatività del proprio team di lavoro.

Gli autori dello studio, dal titolo “A dynamic perspective on affect and creativity”, hanno stabilito che i problemi e lo stress rappresentano un terreno molto fertile per la nascita di idee brillanti, spronando la mente a trovare le soluzioni più efficaci per migliorare la situazione.

Nell’arco della giornata, ad esempio, la creatività si sprigiona maggiormente da coloro che hanno iniziato la mattinata con pessimismo mutando poi atteggiamento con il passaggio delle ore.

Per arrivare a definire questa teoria i ricercatori hanno indagato sulle abitudini di oltre 100 professionisti provenienti da vari settori – psicologia, ingegneria e istruzione – stabilendo l’esistenza di un rapporto causa-effetto tra uno stato d’animo disfattista e l’inventiva.

Molto esaustiva è la metafora utilizzata dagli autori della ricerca, Kathrin Rosing, Michael Frese e Ronald Bledow, il quale spiega:

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«Io e i miei co-autori pensiamo alla meraviglia della Fenice, la creatura mitologica che brucia riducendosi in cenere, ma poi resuscita da quelle ceneri per diventare un bellissimo uccello.»