La relazione annuale della Consob rende note le preferenze degli italiani in materia di investimenti, informando sui trend attuali e sottolineando i cambiamenti dettati dalla crisi e dalla necessità di scegliere strumenti finanziari con percentuali di rischio minori.
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Calano gli investimenti nel mercato azionario e nei fondi comuni (con un meno 10%), a favore dei conti deposito e altre attività che presentano meno rischi. Per quanto riguarda gli investimenti in azioni quotate italiane, si è passati dal 4,1% di fine 2011 al 2,9% di fine 2012.
Una tenenza che, tuttavia, contrasta con le reali necessità del paese di sviluppare proprio Piazza Affari, come afferma il presidente della Consob Giuseppe Vegas:
«In una situazione di contrazione del credito bancario, dovuta a fattori congiunturali e ai vincoli imposti dall’evoluzione della normativa prudenziale, le aziende devono trovare adeguate forme di accesso al mercato dei capitali. Il mercato azionario non è attualmente in grado di svolgere questa funzione. Rimane modesto il numero di emittenti quotati sul mercato regolamentato domestico. »
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Secondo il rapporto, nel 2012 la percentuale investimenti in azioni, obbligazioni, risparmio gestito e polizze vita si è fermata al 25%. A subire un calo sono state soprattutto le polizze vita e i fondi pensione, mentre la quota di italiani che ha investito in titoli di Stato nazionali è salita dal 12,6% al 13,1%.