Slitta il Tax Freedom Day, il tanto atteso giorno dell’anno che segna il momento in cui si finisce di lavorare per pagare le tasse e si inizia ad accumulare risorse per se stessi: nel 2013, secondo la stima effettuata da Confesercenti e Cgia di Mestre, il fisco “divorerà” 162 giorni.
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Il Tax Freedom Day slitta quindi fino al 12 giugno, e di conseguenza gli italiani lavoreranno 17 giorni in più rispetto a 10 anni fa per ottemperare al pagamento delle imposte.
«L’abbassamento della pressione fiscale è più che mai una priorità che non può essere risolta con qualche misura tampone. Le risorse vanno trovate tagliando la spesa pubblica. Gli sprechi, le spese inutili, i troppi livelli istituzionali producono uno sperpero enorme di denaro pubblico. Si può cominciare a risparmiare molto con il rigore ed una coraggiosa riforma. È strumentale ogni tentativo di prendere tempo: bisogna cominciare subito per favorire la ripresa.»
Questo quanto reso noto dalla Confesercenti, che segnala come nell’anno in corso la pressione fiscale potrebbe subire un incremento del 44,4%. Secondo le stime, inoltre, l’Italia si colloca al primo posto tra i paesi europei per la “Total Tax Rate“, vale a dire la somma delle imposte relative al lavoro, ai redditi d’impresa e agli stesi consumi.
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Alla penisola spetta anche il primato negativo per il numero di ore indispensabili per adempiere agli obblighi fiscali, che ammonta a 269 Stupirà, pertanto, che l’Italia non sia l’ultimo stato europeo festeggiare il Tax freedom day, che in Olanda, Austria, Germania e Francia è atteso per luglio, mentre in Belgio e Ungheria si dovrà aspettare fino ad agosto.