Recruiting: cosa non chiedere mai ai candidati

di Teresa Barone

30 Maggio 2013 09:00

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Cinque domande che un selezionatore non dovrebbe mai porre ai candidati in fase di colloquio.

Negli annunci di lavoro, così come nel corso di un colloquio, ci sono alcuni argomenti che i responsabili della selezione del personale non dovrebbero mai toccare, oltre a una serie di domande da evitare per garantire il pieno rispetto della privacy dei candidati.

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Il percorso di recruiting dovrebbe escludere qualsiasi richiesta di informazioni relativa allo stato civile, all’orientamento religioso o sessuale dei candidati, ma tra i quesiti da evitare compaiono anche alcune domande legittime che, tuttavia, possono far apparire il selezionatore poco professionale e inesperto.

1. Qual è il tuo background? Porre questa domanda a un candidato presuppone una scarsa, o nulla, conoscenza del suo curriculum vitae, che senza dubbio contiene tutte le informazioni relative al percorso di studi e alle esperienze lavorative passate.

2. Qual è la tua più grande debolezza? Per indagare sugli “errori” commessi è preferibile chiedere quali sono stati gli ostacoli più difficili del proprio percorso professionale, e quali le opportunità di sviluppo.

3. Come è stata l’evoluzione del tuo stipendio? Una domanda che cela la necessità di conoscere la fascia retributiva del candidato, ma che deve essere preceduta da un’offerta economica precisa.

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4. Pensi di poter gestire un cospicuo carico di lavoro? La risposta a questo quesito è abbastanza scontata, infatti nessun candidato si precluderebbe la possibilità di essere assunto rispondendo con un secco no.

5. Sei disposto ad accettare il lavoro? Anche questa richiesta deve seguire una proposta precisa anche dal punto di vista economico.