Di solito si procrastina un compito per evitare di imbattersi in qualcosa di sgradevole o scoraggiante, che non piace. Tanti lo fanno, anche in azienda, ma procrastinare mina la produttività e in generale non è un bene per la credibilità del manager. Ecco dunque come smettere di farlo.
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Identificare la sfida. Annotare il compito specifico che il manager ha continuato a rimandare, perché farlo consente di concentrarsi meglio su di esso. Individuare eventuali reazioni emotive nascoste: cosa impedisce di immergersi in questo compito? Il manager potrebbe essere intimidito dalle nuove cose che deve imparare (paura), o potrebbe esser risentito dal dover cambiare il vecchio sistema che prima funzionava perfettamente (rabbia). Oppure magari è depresso perché non sa cosa fare (tristezza).
Dunque in questo caso esprimere e liberare le emozioni, perché aiuta e si rivela costruttivo. Chi dunque ha paura può provare qualche emozione da brivido, chi ha rabbia può urlare in qualche posto lontano, magari, o chi è triste può piangere per liberarsi.
A quel punto definire il proprio obiettivo: una buona pianificazione è alla base del successo della maggior parte dei progetti. Abbandonare i pensieri negativi, dire “io posso farcela” e cercare di dare il massimo facendo piccoli passi. A uno a uno, vi porteranno alla conclusione del progetto che prima sembrava tanto difficile.
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