Il dibattito sull’imposizione di un tetto massimo ai bonus destinati ai money manager è al centro dell’attenzione del Parlamento Europeo, dove è ancora in corso uno scambio di pareri a tre mesi dalla creazione di una commissione apposita per definire le soglie precise.
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I money manager, vale a dire coloro che si occupano della gestione di un fondo o di un patrimonio, potrebbero vedere ridotti i loro compensi in tempi molto brevi, tuttavia sembra che ancora in sede parlamentare non sia possibile raggiungere un accordo:
«Un rapporto di uno-a-uno tra bonus e stipendio per i gestori di fondi sembra al momento meno probabile di quanto si pensasse qualche mese fa.»
Così ha dichiarato Sharon Bowles del comitato economico e finanziario del parlamento UE. I vari pareri sfavorevoli, che hanno fatto saltare il voto già due volte, si basano sulla concezione che il mondo della gestione patrimoniale non rappresenta alcuna minaccia per la stabilità del sistema finanziario.
I fautori della nuova normativa che limiterebbe i compensi, invece, sostengono che debbano essere introdotte rigide misure volte a favorire il risparmio anche nel settore finanziario.