Il 24 giugno è diventato operativo il nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale voluto dall’Agenzia delle Entrate: il Sistema di Interscambio Dati (SID) contente infatti al fisco di acquisire le informazioni sui conti correnti dei contribuenti italiani, un patrimonio di dati che sarà utilizzato per creare apposite liste di “possibili” evasori.
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Il SID consente infatti al fisco di ottenere le informazioni sui conti correnti, conti deposito, cassette di sicurezza, buoni fruttiferi e titoli detenuti presso banche, assicurazioni SGR e SIM, soggetti obbligati a trasmettere i dati all’Agenzia delle Entrate.
Una procedura che si preannuncia non troppo invasiva, stando a quanto sottolineato proprio dai vertici delle Entrate, che entro il 31 ottobre entrerà in possesso delle informazioni relative ai rapporti attivi nel 2011, ed entro il 31 marzo 2014 delle cifre inerenti il 2012: per quanto riguarda gli anni successivi, inoltre, i dati dovranno essere inviati entro il 20 aprile.
L’entrata in vigore del SID è stata accompagnata da non poche polemiche soprattutto relative alla privacy dei contribuenti. Dal Garante Antonello Soro arrivano tuttavia alcune rassicurazioni in materia di diritto alla riservatezza: il nuovo strumento fiscale, stando a quanto dichiarato da Soro, poteva essere devastante e potenzialmente invasivo per la privacy dei cittadini, ma allo stato attuale viene assicurato che «ogni dato viaggerà su canali blindati, il percorso che va dalla banca al grande server è totalmente automatizzato.»
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«È il colpo di grazia all’evasione: ora non sfuggirà più nulla, ora i conti correnti non avranno più segreti, ogni spesa finirà nel grande cervellone dell’Agenzia delle Entrate. È l’unico strumento che può funzionare. Vale infinitamente di più di tutte le incursioni a Cortina e infinitamente di più di ogni ipotesi di redditometro.»