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Non sono rari i casi in cui i responsabili delle risorse umane si imbattono in candidati con un curriculum vitae fasullo, “gonfiato” di competenze e conoscenze al semplice scopo di potenziare le possibilità di essere assunti.
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La controtendenza attuale, tuttavia, vede i giovani freschi di studi omettere laurea, master e specializzazioni dal CV per mostrarsi meno qualificati e poter ampliare il ventaglio di offerte di lavoro alle quali candidarsi.
Con un profilo ricco di qualifiche, infatti, si corre il rischio di non essere presi in considerazione dalle aziende che cercano personale, spesso portare a scartare le alte professionalità temendo una permanenza in azienda troppo breve perché desiderosi di una retribuzione più alta.
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Omettendo il proprio percorso formativo, quindi, aumentano le chance di trovar un’occupazione ma possono diminuire le opportunità di fare carriera, un atteggiamento che cela un sentimento di rassegnazione da parte dei giovani talenti italiani.
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A fare luce sulle tipologie di candidati maggiormente propensi a spogliare il curriculum di buona parte del percorso di studi è la responsabile di Informagiovani Cremona, Maria Carmen Russo:
«Chi è costretto a cancellare i titoli sono soprattutto le donne con una laurea in Lettere, Sociologia, Comunicazione o Scienze Politiche.»