In Italia i manager sono ancora troppo pochi: circa 841 mila unità, ovvero soltando 4 ogni 100 lavoratori, contro una media europea di 6 su 100. In Gran Bretagna la media è di 10 su 100. Inoltre, a causa dell’alta pressione fiscale che grava nelle aziende, gli italiani guadagnano anche meno.
=> Scopri perché i manager italiani fuggono all’estero
«L’Italia — si legge in una ricerca di Hay Group, società di consulenza — non è un Paese per manager. Questo favorisce la fuga all’estero dei nostri manager migliori», afferma Romano Ambrogi, nuovo presidente di Aldai, l’Associazione lombarda dei dirigenti delle aziende industriali. Negli ultimi cinque anni i dirigenti Made in Italy andati all’estero a cercare fortuna sono aumentati del 40%. «Per arginare questa fuga di cervelli dobbiamo riorganizzare la formazione manageriale», sottolinea Ambrogi.
Per questo motivo vi sono due nuovi progetti che i manager tricolore possono tenere in considerazione. Il primo proviene da Fondirigenti, che ha appena avviato un piano di finanziamento progettato per far sì che le piccole e le medie imprese organizzino piani formativi dedicati proprio ai manager cosiddetti “di rete”.
Questi manager verranno appunto formati su tutto ciò che concerne il digitale, dunque il marketing online, i social network, le strategie di rete, i modelli di business online e altre iniziative che riguardano il mondo di Internet.
Anche Aldai è al lavoro per completare un progetto che prevede l’impiego dei senior manager, i quali lavoreranno come tutor per seguire i nuovi dipendenti all’interno di un’azienda. Aldai ha per ora individuato due percorsi formativi, i primi rivolti ai manager in servizio e i secondi invece a quelli disoccupati. Per informarsi a riguardo bisogna rivolgersi al servizio orientamento formazione Aldai (formazione@aldai.it).
=> Scopri gli stipendi medi dei manager italiani