Consigli per il bravo manager

di Chiara Basciano

18 Settembre 2013 11:00

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Dal blog di Michael Page e Page Personnel ecco i consigli e gli errori da evitare per il bravo manager.

Il blog di Michael Page e Page Personnel dedicato al mondo del lavoro fornisce alcuni suggerimenti interessanti per diventare, o confermarsi, bravi manager. Lo fa attraverso un decalogo, composto da cinque consigli da seguire e cinque errori da evitare, che può adattarsi all’esigenza di qualunque professionista.

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Partendo dai consigli, il primo è quello di avere una visione ampia e di tenere sempre a mente gli obiettivi finali, così che ogni compito da svolgere sia parte di un progetto complessivo. Nello stesso tempo bisogna sempre mettersi in discussione, senza pensare di avere la certezza in tasca. Dalle opinioni contrastanti potrebbero scaturire veri tesori. Terzo consiglio: evitate di essere lunatici, piuttosto dimostratevi coerenti. Questo farà certamente il bene dei vostri dipendenti.

Non pensate poi che il vostro tempo sia più prezioso di quello dei dipendenti, e dimostratevi affidabili tenendo fede alle vostre promesse. Così facendo vi avvierete sulla strada per diventare un bravo manager, a patto che evitiate nel contempo i seguenti errori, partendo dal non far trapelare odiosi favoritismi, che pur dettati dall’umanità stessa finirebbero, quando palesati in maniera troppo vistosa, per accendere odi e gelosie nel gruppo.

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Altro errore da non commettere è quello di agire con impulsività. Ricordatevi che vi si richiede estrema razionalità, che in caso di decisioni frettolose e superficiali va a farsi benedire. Non lasciate poi che la conquista del potere vi offuschi la vista, imparate a non abusare della vostra posizione e a non dimenticare che il punto di vista degli altri è importante.

Ultimi due errori da evitare sono quello di controllare ogni mossa dei dipendenti, scansando quindi i rischi dell’over-managing, odioso per i componenti del team, e quello di sentirsi minacciati dalle competenze altrui. In questo caso sarà utile, per evitare di incappare in stupide gelosie, pensare al bene dell’azienda e del business, che si gioveranno certamente delle competenze esclusive di qualche brillante dipendente.