In Europa le donne sembrano essere ancora fortemente sottorappresentate nel settore del digitale e delle telecomunicazioni, soprattutto per quanto concerne le posizioni dirigenziali. Se meno di 30 laureate su mille scelgono di frequentare corsi universitari inerenti le tecnologie applicate all’informazione e alla comunicazione, solo 4 su mille trovano lavoro nel settore.
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Sono dati diffusi attraverso uno studio promosso dalla Commissione Europea, dal quale si evince come la percentuale di dirigenti donne sia poco superiore al 19,2% in tutto il contesto europeo legato alle aziende tlc, mentre negli altri ambiti si sale fino al 45,2%.
Una disparità che segna una rilevante perdita di PIL, infatti la parità tra i due sessi nel settore digitale porterebbe un aumento del Prodotto Interno Lordo pari a 9 miliardi di euro l’anno. Sono le aziende caratterizzate da un elevato numero di donne nella stanza dei bottoni, infatti, a mostrare fatturato e utili potenziati.
«Ormai non ci sono dubbi: più donne in azienda vuol dire aziende più prospere. È davvero il momento che il settore delle tecnologie dell’informazione se ne renda conto e lasci spazio alle donne per permettere all’economia europea di beneficiare delle loro immense potenzialità.»
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Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e Commissaria europea responsabile per l’agenda digitale, ribadisce la necessità dia avviare ulteriori misure finalizzate a ridurre il gap tra i due sessi in ambito dirigenziale, anche incentivando la partecipazione a nuovi percorsi professionali nelle tlc.