Si chiamano malati di lavoro, incapaci di porre un freno al numero di ore passate in ufficio e di trovare un equilibrio tra professione e vita privata, con numerose conseguenze negative anche dal punto di vista della salute.
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I workaholist sono una realtà sempre più concreta e un nuovo studio pubblicato sulla Financial Services Review ha cercato di definire il limite oltre il quale le ore di straordinario possono rappresentare un pericolo per il benessere personale.
Secondo la ricerca, infatti, i lavoratori che si dedicano alla loro professione più di 50 ore in una settimana sono maggiormente esposti a rischi per la salute e perdono di vista il loro benessere fisico e psichico.
A influire notevolmente sullo stato di salute dei lavoratori è anche il numero di pasti saltati in questo arco di tempo, in grado di indebolire l’organismo rendendolo più soggetto allo stress e alla depressione.
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I ricercatori hanno anche cercato di identificare la causa scatenante del workaholism, il motivo che spinge a lavorare sottostando a ritmi frenetici e a discapito del proprio privato. Alla base di un comportamento simile ci sarebbe il denaro e il desiderio di accumulare ricchezza anche diventando dipendenti dal lavoro, un obiettivo in grado di mettere in secondo piano tutto il resto, anche lo stesso benessere personale.