Il marketing nell’era digitale

di Chiara Basciano

10 Ottobre 2013 11:00

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Quando la pubblicità non basta più

Vendere un marchio non passa più per i canali tradizionali, ma nella nostra era, concentrata sul web, bisogna allargare il concetto di marketing. La pubblicità diventa così solo una piccola parte del discorso, perché ciò che conta davvero è costruire un carattere ben definito del prodotto che si intende vendere.

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Il marchio deve rispecchiare un mondo intero. Red Bull, per esempio è diventato sinonimo di vita estrema, e Harley Davidson è caratterizzato dal cameratismo. Non basta quindi far crescere la quantità di pubblicità e farla passare da tutti i canali, ma il marketing odierno dovrebbe puntare a superare il prodotto stesso, per costruire un microcosmo capace di attirare utenti che ne vogliano far parte.

Per questo prima di tutto si deve puntare ad identificare i propri utenti finali, cercando non tanto di avere un “pubblico” ma a costruire una comunità legata al dato marchio. Elemento molto importante è conoscere il mercato, per non rischiare di proporre elementi troppo simili a quelli già esistenti da un lato e per non discostarsi troppo delle ultime tendenze dall’altro. Infatti a volte un elemento troppo originale può entusiasmare all’inizio ma non riuscire a tenere l’attenzione per un tempo abbastanza lungo.

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É chiaro che l’era delle campagne pubblicitarie massicce è finita, il messaggio sarà meno martellante ma più diffuso. Le sponsorizzazioni in tal senso risultano fondamentali. Un marchio può così diventare grande studiando a tavolino la strategia di marketing, puntando a farlo diventare sinonimo di altro e creando una comunità che abbia dei valori condivisi.