Il Direttore Finance e Business Operations di EMC Italia, Federico Suria, parla a ManagerOnline dell’attuale difficoltà di accesso al credito e del modo in cui i direttori finanziari possono ovviare a questo problema, nonché del ruolo dei CFO nella crisi economica e di come questo lavoro si sta necessariamente trasformando nel tempo divenendo sempre più fondamentale (e sempre più sottopressione).
Nell’attuale scenario economico-finanziario, quali sono gli strumenti con cui un CFO può ovviare alla cronica difficoltà di accesso al credito in cui le aziende si trovano a dover operare?
La crisi del credito, e più in generale l’attuale crisi finanziaria, ha sortito almeno due effetti positivi sulle politiche di investimento delle aziende. In una prima fase, la difficoltà di finanziare nuovi progetti ha portato le aziende virtuose a rivedere con attenzione i propri programmi di investimento e a concentrarsi, piuttosto, sulla loro ottimizzazione. Con il protrarsi della crisi, il focus si è spostato sul come rendere fattibili gli investimenti veramente necessari. Questo elemento ha avuto ricadute positive non solo sulla valutazione, ma anche sulle modalità per rendere gli investimenti più efficienti dal punto di vista dei bilanci e della tassazione, nonché sull’allineamento della spesa al ROI e al cash flow generato.
Nel campo degli investimenti tecnologici ad esempio, l’approccio tradizionale di acquisire i propri asset e pagarli direttamente, capitalizzandoli, è oggi molto spesso messo in discussione da modelli alternativi di acquisizione. In primis i leasing degli asset, che pur non essendo una novità, sono però diventati molto vantaggiosi grazie all’attuale situazione di mercato che ha ridotto i tassi di interesse. A queste soluzioni tradizionali si affiancano e si combinano nuovi modelli di acquisto abilitati dall’evoluzione tecnologica. I modelli a consumo e “pay per use” permettono alle aziende di gestire la crescita e i picchi della propria infrastruttura riducendo il rischio di investimenti preventivi e aumentando significativamente la flessibilità la velocità di risposta delle aziende.
Questi modelli di acquisto sono disegnati su misura per le offerte dei vendor e permettono di contabilizzare gli asset acquisiti come Opex o come Capex a seconda delle esigenze di chi acquista. Il risultato finale è che, dialogando con il vendor, è possibile trovare una soluzione che spesso permette di accedere a finanziamenti e condizioni che l’azienda difficilmente potrebbe trovare altrove sul mercato
Come è cambiato il ruolo di CFO alla luce della crisi economica?
La crisi ha aumentato visibilità e importanza del CFO nelle decisioni aziendali. La maggiore attenzione alla spesa e alla cassa richiedono al CFO di essere coinvolto molto da vicino nelle scelte strategiche dell’azienda e per fare questo è fondamentale sviluppare la propria capacità di dialogare con il business. Questo significa condividerne le sfide, la visione e anche la responsabilità di scelte coraggiose, che possono decidere il futuro dell’azienda. Insomma fare il CFO diventa più difficile perche è necessario aggiungere alle competenze tecniche e gestionali classiche, un approccio manageriale di più ampio respiro e un piglio imprenditoriale nell’affiancare il CEO e il resto del management aziendali sulle decisioni strategiche.
Alcuni consigli per chi oggi vuole intraprendere il lavoro del CFO.
Spesso chi aspira a diventare CFO possiede competenze tecniche solide, ma può crescere nell’aspetto manageriale e di conoscenza del business. Per questo mi sento di dare 3 consigli pratici:
- il primo consiglio è quello di investire almeno un’ora alla settimana in compagnia del proprio CEO: in ufficio, a pranzo, a giocare a golf. Essere allineati con la sua visione è fondamentale per influire sulle scelte aziendali e renderle finanziariamente praticabili. Inoltre la vicinanza con chi decide il “futuro del business” aiuta ad assimilarne il linguaggio per una comunicazione più efficace;
- il secondo consiglio è quello di stare sempre vicino ai propri clienti e partner. Il ruolo del CFO ha spesso punti di contatto con i clienti in momenti critici (es. pagamenti, insolvenze). Bisogna massimizzare questi momenti anche per ascoltare le esigenze e i bisogni di chi vi sta di fronte. Per maturare il vostro punto di vista sulla strategia dell’azienda e sul mercato non c’è miglior modo che ascoltare chi crea il mercato;
- l’ultimo consiglio è quello di “uscire dall’angolo”. Come CFO avete una vista privilegiata dell’azienda e potete dare realismo ai piani dei vostri colleghi. Diventate partner di fiducia delle vostre controparti interne, siano esse business unit di prodotto, funzioni commerciali di marketing o risorse umane. Lavorando insieme da subito l’azienda ne trarrà un deciso beneficio in termini di efficacia ed efficienza delle scelte e avvierete un circolo virtuoso che aumenterà la vostra credibilità a livello aziendale e la vostra visibilità sull’azienda estesa.