Creatività aziendale, i miti da sfatare

di Floriana Giambarresi

30 Ottobre 2013 15:00

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Cosa c'è davvero dietro ai processi che guidano l'innovazione? Ecco alcuni miti sulla creatività aziendale a cui è bene non credere.

La maggior parte delle persone pensa che la creatività ispiri, che sia qualcosa di imprevedibile e che non si possa apprendere, ma non sempre è così. Ci sono molti miti sulla creatività aziendale, eppure alcuni non sono veritieri: scopriamo cosa c’è davvero dietro ai processi che guidano l’innovazione.

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Si tende a credere che la capacità creativa sia una caratteristica insita in una persona, ma in realtà è esattamente l’opposto. Sono quelle persone che hanno fiducia in se stesse e che lavorano duramente ad aver maggiori possibilità di trovare una soluzione creativa a un problema.

C’è poi un vecchio mito sulla proprietà intellettuale, ovvero l’idea che un’idea creativa sia di proprietà di colui che l’ha pensata. Le nuove idee sono in realtà combinazioni di idee vecchie e di condivisione del pensiero, fattori che aiutano a generare più innovazione.

Molte aziende si affidano poi a un esperto o a un team di esperti per generare un flusso di idee creative. Invece, le ricerche suggeriscono che i problemi particolarmente difficili richiedono spesso il punto di vista di un estraneo o di qualcuno comunque non a conoscenza del motivo per cui quella cosa non può esser fatta.

Maggiori incentivi – economici o meno – aumentano la motivazione, ma di conseguenza aumentano la possibilità di innovare? No. Un premio può aiutare ad alzare il morale e a lavorare meglio, ma non ha alcun contributo nello sviluppo di nuovi progetti innovativi.

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