Nonostante gli innegabili vantaggi del lavoro di squadra sia dal punto di vista relazionale sia produttivo, cresce sempre di più il numero di lavoratori che preferirebbe operare individualmente. Questo è quanto sostiene uno studio portato avanti dall’Università di Phoenix, dal quale è emerso come l’85% dei dipendenti statunitensi sia poco propenso a lavorare in team.
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Troppo carico di lavoro, distribuzione degli incarichi poco equilibrata, attriti tra colleghi: questi sono solo alcuni dei “punti deboli” segnalati dagli intervistati, pronti a sottolineare come nella maggioranza dei casi la comunicazione tra i vari membri del gruppo si svolga solo attraverso email e messaggistica istantanea, lasciando poco spazio alla costruzione di relazioni concrete e durature.
A tutto questo, inoltre, si aggiunge un altro aspetto che potrebbe rappresentare un campanello di allarme per numerose aziende e per gli stessi team manager: il 60% degli intervistati ha dichiarato di non amare il lavoro di squadra perché non sufficientemente supportato da una formazione adeguata.
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Concetto ribadito anche dal Presidente dell’Università di Phoenix.
«Le squadre composte da diversi lavoratori dotati di una vasta esperienza possono rappresentare la forza di tutti i soggetti coinvolti, ma solo quando i datori di lavoro si impegnano a formare un team di alto livello.»