Più di mille euro persi pro capite nell’arco di cinque anni, con una riduzione del reddito pari a quasi il 6% tra il 2007 e il 2012: questo è quanto dichiara una recente indagine Cisl basata sui 730 inviati ai propri Caf, ricerca che mette in luce le pesanti conseguenze per gli italiani del “fiscal drag“.
=> Leggi i consigli per gestire il controllo sui conti correnti
Se le buste paga crescono solo nominalmente, infatti, il peso fiscale aumenta notevolmente ricadendo sulle spalle dei contribuenti, tanto da togliere precisamente 1040 euro in un quinquennio.
Secondo le stime Cisl, stilate in collaborazione con il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa dell’Università di Firenze, questa situazione grava soprattutto sui lavoratori dipendenti con reddito compreso tra i 29 ed i 50 mila euro annui. Sono Irpef, Iva e Imu a gravare maggiormente sui contribuenti incidendo rispettivamente del 17,6%, 8,7% e 1%.
È sempre lo studio a mettere in evidenza la crescita delle addizionali a livello locale: «Molto forte è l’incremento delle addizionali comunali e regionali. Il loro ammontare complessivo, nel 2012, è in media di 408 euro: in crescita di circa il 6% rispetto al 2011 e di oltre il 31,2% rispetto al 2010. Il contemporaneo aumento di Irpef e addizionali in proporzione maggiore rispetto ai redditi complessivi rende perciò quasi nullo l’incremento dei redditi disponibili 2012 rispetto agli anni precedenti: +1,22% sul 2011 e +1,51% sul 2012.»