La mobilità intelligente è elettrica con la Nissan LEAF

di Alessandra Gualtieri

19 Novembre 2013 08:30

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Il Mobility Management nella PA passa anche dall'auto elettrica, solo motore e batteria ma soprattutto intelligenza: come nella Nissan LEAF.

La mobilità sta diventando un aspetto critico della vita sociale ed economica in quanto si sta trasformando in commodity, rendendo sempre più dipendenti vasti settori della società. La domanda di trasporto è infatti destinata ad aumentare: si prevede che al 2050 il rapporto globale kilometri/passeggeri si incrementerà del 300%, mentre in Italia i flussi di merci e persone cresceranno del 50% nei prossimi venti anni. In questo quadro è chiaro che la “footprint” ecologica e sociale della mobilità si accrescerà con risvolti significativi, specialmente nelle città, dove si concentrerà la domanda di mobilità, considerato che ormai il 52% della popolazione del Pianeta è inurbato. E la situazione in Italia rappresenta una sfida ancor più complessa, sia per la maggiore densità abitativa del Paese sia per l’imponente presenza di centri storici in numerose città. Una sfida nella quale la Pubblica Amministrazione gioca un ruolo cruciale, specialmente per quanto riguarda le politiche di sostenibilità da mettere in campo.

Politiche sostenibili

La gestione intelligente della mobilità da parte delle pubbliche amministrazioni locali nelle città si compone di un vero e proprio puzzle di misure che devono essere personalizzate con sistemi nei quali la tecnologia giocherà un ruolo sempre più ampio: un esempio chiave è quelle delle auto elettriche, che avranno da qui ai prossimi anni un ruolo da protagoniste in virtù delle loro caratteristiche, soprattutto per veicoli performanti come la nuova Nissan LEAF.

Inquinamento KO

Abbattimento radicale della CO2 e delle polveri sottili, azzeramento dell’inquinamento acustico e diminuzione della congestione grazie all’utilizzo intelligente dei mezzi sono solo alcune delle priorità che la mobilità sostenibile. E le tecnologie sono già oggi disponibili, basta promuoverne l’utilizzo. La Nissan LEAF è già pronta: oltre alla batteria e al motore elettrico, l’elettrica LEAF possiede tutta una serie di dispositivi che ne consentono il pieno utilizzo nell’ambito di politiche pubbliche di mobilità intelligente, quelle di oggi e anche a quelle di domani.

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Auto pubblica e auto privata: comunque elettrica

La Nissan LEAF consente una gestione efficiente del car sharing, attraverso le peculiarità dell’elettrico e al sistema intelligente Carwings, che identifica i punti di ricarica e indirizza il guidatore verso quelli localizzati nelle immediate vicinanze. É dunque sufficiente dotare di colonnine di ricarica i parcheggi del car sharing per interfacciare le Nissan LEAF con il servizio, senza alcuna spesa aggiuntiva per la Pubblica Amministrazione.

Non solo: anche il trasporto pubblico locale può trarre benefici dall’integrazione delle auto elettriche private come la Nissan LEAF: basta dotare i parcheggi di scambio per l’intermodalità di colonnine di ricarica, consentendo magari il pagamento della ricarica tramite l’abbonamento al Tpl ed ecco che per il cittadino diventa conveniente coprire con la propria LEAF il percorso dall’abitazione al parcheggio di scambio, per poi proseguire con il mezzo pubblico senza porsi il problema del parcheggio. E trovando al ritorno l’auto carica al 100%!

Costa poco il “pieno d’elettroni”

Non sono da sottovalutare, infine, i consumi estremamente ridotti: l’elettrica Nissan LEAF vanta un’efficienza doppia sul fronte energetico, anche se alimentata con il mix elettrico odierno del nostro Paese, fatto al 65% di fonti fossili, rispetto ai carburanti tradizionali. Un “pieno d’elettroni” consente un’autonomia di 199 km e costa al massimo tre euro. Con questa cifra un’auto a gasolio tra le più virtuose percorre “solo” 52,9 km.

Si tratta di consumi che rappresentano la classica azione win-win, visto che vince il Paese, si riduce la bolletta energetica e vince l’utente, che spende meno e vince l’ambiente, con meno inquinamento. Se poi la Nissan LEAF fosse alimentata al 100% da fonti rinnovabili, magari con l’elettricità prodotta da un sistema fotovoltaico, realizzato su un edificio pubblico, si diminuirebbe sia l’import petrolifero, sia l’inquinamento differito.