Se le liti in ufficio riducono la produttività, è anche vero che compito del manager è aiutare i membri della propria squadra a liberarsi dell’astio e della rabbia cercando di far emergere le problematiche di base, e aiutandoli a risolverle.
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Impedire qualsiasi sfogo da parte di un dipendente furioso non è la strategia giusta, così come ascoltarlo in silenzio senza intervenire. Consentire a un collaboratore di manifestare il suo disappunto non significa, tuttavia, tollerare minacce nei propri confronti o rivolte ai colleghi, ma utilizzando la strategia giusta è possibile aiutarlo a ritrovare la calma e a limitare qualsiasi forma di stress.
Come fare? Per prima cosa evitare di discutere con un dipendente in preda alla rabbia, invitandolo a illustrare il problema e manifestare le sue ragioni, anche se se si è certi che la sua reazione sia esagerata o che nasca da un comportamento errato a priori.
Anche di fronte alle situazioni più delicate, infatti, il manager dovrebbe manifestare empatia e comprensione, ponendo tuttavia alcune domande e richieste di precisazioni solo al termine dello sfogo verbale.
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Meglio raccogliere tutte le informazioni e la versione dei fatti illustrata dal dipendente assicurandosi di chiedere conferma a un eventuale testimone solo in un secondo momento, al fine di risolvere il problema senza creare ulteriori conflitti.