Un paese in via di sviluppo e affascinante come il Brasile non può che diventare una meta agognata per i manager italiani.
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Anche grazie ad un Pil che lo pone all’ottavo posto fra le potenze economiche mondiali e un tasso di crescita che lo porterà fra le prime cinque nel giro di 10 anni. L’anno prossimo e il 2016 saranno gli anni boom dell’esodo verso il paese. Infatti due grandi eventi faranno da richiamo per i manager più qualificati che avranno voglia di iniziare una nuova avventura: Mondiali di calcio nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016.
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In generale i dirigenti italiani amano molto il Brasile e già esiste una folta comunità di eccellenze nostrane. Da un alto perché sono molte le possibilità per crescere professionalmente e dall’altro a causa dei compensi molto appetitosi. Si può infatti arrivare a raggiungere una retribuzione doppia rispetto all’Europa.
L’importante è dimostrare di essere davvero competente perché il mercato brasiliano non è di facile gestione, risultando molto instabile e in continua evoluzione. I campi in cui è più facile trovare un posto di alto livello sono quelli dell’energia, delle infrastrutture e dei servizi in genere. Ciò è dovuto anche alla mancanza di un supporto dello stato per quanto riguarda istruzione e sanità, diventati quindi prerogativa del privato.
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Altro campo molto esportato è quello del made in Italy, come è stato evidente durante la manifestazione tenutasi i primi di novembre a San Paolo, tre giorni di eventi, mostre, esposizioni e meeting per far dialogare un selezionato pubblico brasiliano con i protagonisti dell’eccellenza creativa e industriale made in Italy.