Nonostante i tagli dei contributi pubblici le utilities del settore idrico continuano ad investire, generando 21 mila posti di lavoro.
Althesys ha presentato a Milano, nel corso della 2a Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici, organizzata dall’Autorità per l’energia, una stima del valore del settore, dimostrando come la crisi non stia fermando gli investimenti. Nel dettaglio è stato messo in evidenza che il totale delle ricadute degli investimenti delle imprese idriche, tra le 100 maggiori utilities nazionali, è di 3,601 miliardi, ovvero lo 0,22% del Pil con una stima di circa 110 miliardi di euro in 30 anni.
Da qui si è calcolato che questo volume di investimenti genera circa 11.850 posti di lavoro diretti e 9.070 indiretti, per un totale di quasi 21.000 occupati. Le aree di intervento maggiormente interessate riguardano la sostituzione delle tubazioni, l’ampliamento e l’adeguamento della rete fognaria e gli impianti di depurazione.
Eppure la situazione è ancora instabile e per raggiungere gli obiettivi stabiliti non sembrano bastare i futuri adeguamenti in bolletta ma sarebbe necessario un piano più complesso, tenendo conto anche dell’agricoltura, dell’energia e dell’industria, con uno sguardo a tutto tondo sul “problema acqua”.