Tra i paesi dell’area Ocse l’Italia si piazza al terzo posto per incremento della pressione fiscale, che nel 2012 ha raggiunto il 44,4% del Pil collocandosi dietro Danimarca (48,0%), Belgio e Francia rispettivamente con 45,3% e 45,3%.
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Queste percentuali emergono grazie allo studio “Revenues Statistics” pubblicato recentemente dall’Organizzazione.
Ma è in materia di tassazione sui redditi che la penisola supera le medie Ocse, così come sui contributi previdenziali e sugli immobili.
Se le tasse sui redditi e i profitti corrispondono al 32,2% del totale (Germania e Francia mostrano un 29,5% e un 29,5%), le imposte relative ai contributi sociali rappresentano il 31,2% del peso fiscale complessivo.
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Sono sempre le stime Ocse a rilevare come il peso fiscale in Italia ricada prevalentemente sui datori di lavoro, basti pensare che al 21,4% nazionale corrisponde il 18% tedesco. Per quanto concerne la tassazione sui beni e i servizi, invece, l’Italia mostra parametri in linea con le medie Ocse.