Nonostante la Cina sia un paese con un consumo enorme di carbone lo scenario promette di cambiare nei prossimi anni. Gli investimenti si sposteranno per favorire la crescita del mercato dell’energia verde.
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Il rapporto stilato da BNEF – Bloomberg New Energy Finance – indica come la capacità di generazione energetica totale della Cina sarà più che raddoppiata entro il 2030 con un aumento di 1.583 GW, raggiungendo i 2.707 GW. Inoltre la capacità di produzione di energia dalle centrali a carbone diminuirà dal 67% nel 2012 al 44% nel 2030, anche se in termini assoluti, continuerà a crescere di 25 GW all’anno – ancora quasi un terzo delle nuove costruzioni e pari a due centrali a carbone di grandi dimensioni ogni mese.
Tra le fonti rinnovabili, l’idroelettrico aumenterà dal 27% al 44% nel 2030 con una produzione di 47 GW all’anno. La volontà di investire nell’energia verde non deriva solo da questioni ambientali, ma, come per gli altri paesi, anche dal calo dei costi tecnologici, soprattutto per quanto riguarda l’eolico e il solare e, di pari passo, dall’aumento dei costi delle centrali a carbone.
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Nonostante lo scenario futuro punti quindi all’energia pulita il carbone rimarrà ancora a lungo la fonte di energia principale, come sottolineato da l’analista di BNEF Jun Ying «La Cina ha iniziato a cambiare rotta andando verso un futuro più pulito, ma nonostante i progressi significativi nello sviluppo delle energie rinnovabili, il carbone sembra destinato a rimanere dominante fino al 2030. Se la Cina vuole ridurre la sua dipendenza dal carbone più rapidamente, avrà bisogno di dare maggior sostegno alle rinnovabili, al gas naturale e all’efficienza energetica».