Come comportarsi se un dipendente perde le staffe a causa di un provvedimento ritenuto ingiusto nei suoi confronti? Una sentenza emessa dalla Corte di Cassazione nel 2013 fa chiarezza sulla faccenda, sottolineando come in casi come questo non possa essere considerata legittima la procedura di licenziamento.
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L’episodio ha come protagonista un dipendente dell’Agenzia delle Entrate, accusato di insubordinazione e licenziato in seguito a una sua reazione giudicata eccessiva e aggressiva, motivata tuttavia dalla constatazione di essere stato vittima di una critica mossa ingiustamente.
La Cassazione, tuttavia, ha ritenuto illegittimo il licenziamento del lavoratore giudicando il suo comportamento come «Una reazione forse scomposta, ma comprensibile».
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A essere carente secondo la Suprema Corte, inoltre, è proprio la motivazione portata avanti dal datore di lavoro e relativa alla lesione del vincolo fiduciario tra l’azienda e il dipendente proprio a causa della reazione eccessivamente irruenta del lavoratore: «Con un giudizio espresso tenendo conto della natura e della qualità del rapporto, del vincolo di fiducia a questo connesso, dell’entità della violazione commessa e dell’intensità dell’elemento soggettivo», il licenziamento non era giustificato «dall’assunta lesione del vincolo fiduciario».