Fisco: Redditometro a prova di Privacy

di Teresa Barone

14 Marzo 2014 09:00

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Via libera al Redditometro basato sulle linee guida fornite dal Garante della Privacy.

Una nuova circolare diffusa dall’Agenzia delle Entrate sembra sbloccare definitivamente il Redditometro, mettendo in pratica le indicazioni fornite dal Garante della Privacy.

In seguito alle numerose polemiche nate in merito alle possibili ingerenze dello strumento di controllo fiscale nella sfera privata dei contribuenti, l’ ha deciso di accogliere le linee guida stabilite dall’Autorità per la Privacy.

I controlli potranno quindi prevedere il monitoraggio delle spese certe, della quota di incremento patrimoniale imputabile al periodo d’imposta e della quota di risparmio formatasi nell’anno, mentre non potranno essere prese in considerazione le spese determinate attraverso al media Istat (neanche in fase di contraddittorio o selezione)

«Solo nel caso in cui gli importi corrisposti per tali spese dovessero essere individuati puntualmente dall’Ufficio potranno essere oggetto di contraddittorio e, quindi, concorrere alla ricostruzione sintetica del reddito.»

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Secondo quanto stabilito dal Fisco, potranno essere chiamati a un primo confronto i contribuenti che presentano un divario tra il reddito dichiarato e le spese certe superiore al 20%. Solo in caso di spiegazioni carenti relative ai chiarimenti richiesti potrà essere fissato un secondo incontro.