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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Def, Documento di economia e finanza che illustra le nuove misure intraprese dal’esecutivo per rendere operative le riforme annunciate e, soprattutto, concretizzare l’aumento in busta paga a favore di circa dieci milioni di italiani entro maggio. Uno dei punti cardini del testo riguarda gli stipendi dei dirigenti e dei manager pubblici.
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Secondo il Def, infatti, nessun dirigente della Pubblica Amministrazione deve percepire più del compenso assegnato al Presidente della Repubblica, vale a dire circa 238mila euro l’anno: saranno introdotti limiti retributivi differenti a seconda delle figure manageriali attive nella PA, in modo da portare a risparmi fino a 400mila euro annui.
Il nuovo limite soppianta, quindi, il tetto in vigore attualmente e basato sul compenso del Presidente della Corte di Cassazione. A subire tagli, inoltre, sarà anche il numero dei consiglieri di amministrazione e la quantità di partecipate controllate dagli enti locali.
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«238mila euro per chi lavora nel pubblico è più che sufficiente – ha sottolineato il Premier Matteo Renzi – è un elemento di limite che ci vuole, in questi anni si è totalmente sforato. Spero che anche gli organi costituzionali accettino l’equiparazione al Presidente della Repubblica e abbiano la lungimiranza, il coraggio e l’intelligenza di tornare in sintonia col Paese.»