CEO donne, carriera e licenziamento

di Teresa Barone

14 Maggio 2014 10:00

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Perché gli Amministratori Delegati al femminile sono più facilmente licenziabili? I dati dello studio Strategy& di Pwc.

Cresce il numero di donne incaricate di guidare un’azienda, CEO in rosa che rivestono il ruolo di Amministratore Delegato spesso costrette a scontrarsi con stereotipi precostituiti e trattamenti iniqui, anche quando si parla di licenziamenti.

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Lo studio Strategy& di Pwc mette nero su bianco alcune cifre sul lavoro e la carriera delle donne CEO a livello mondiale, passando in rassegna il management di 2500 aziende quotate nel corso degli ultimi 10 anni.

Se ammonta al 27% la percentuale dei CEO di sesso maschile licenziati tra il  2004 e il 2013, il medesimo destino è toccato a ben il 38% delle colleghe donne.

Una disparità che si accompagna a altri fattori rilevanti messi in evidenza dallo studio: il 35% delle donne nominate CEO provengono dall’esterno e non sono selezionate tra le manager già attive in azienda, mentre solo il 22% degli uomini nominati AD non appartiene alle risorse interne. Una condizione che, verosimilmente, non facilita la gestione aziendale.

Attualmente solo il 3% dei CEO attivi in tutto il mondo appartiene al mondo rosa, una percentuale che segna una lieve crescita rispetto al passato e che consente di effettuare alcune previsioni per il futuro: nel 2040 le donne CEO rappresenteranno un terzo del totale, tuttavia per avere la parità tra i due sessi sarà necessario attendere anche i decenni successivi.

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Dando uno sguardo ai settori aziendali maggiormente caratterizzati da vertici al femminile, il primo posto è occupato dal comparto IT seguito dal ramo dei consumi, mentre industria è ancora prevalentemente sotto la guida maschile.