Il 71,6% delle lavoratrici attive in tutti i paesi del mondo non sono tutelate adeguatamente in caso di maternità, una percentuale che corrisponde a 830 milioni di donne secondo quanto reso noto dal report dell’Ilo “Maternity and paternity at work: Law and practice across the world”.
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Secondo l’Ilo, tuttavia è necessario puntualizzare un concetto fondamentale che riguarda non tanto la mancanza di leggi appositamente pensate per tutelare le donne lavoratrici che mettono al mondo un figlio, ma le modalità di applicazione di queste normative: «C’é una differenza tra il numero di lavoratrici legalmente protette da sistemi di tutela della maternità e il numero di coloro che se ne avvalgono nei fatti. La disparità tra i due dati dipende da come le leggi vengono applicate e garantite».
I paesi del mondo dove il 90% delle lavoratrici madri può contare su un sostegno al reddito sono soltanto 21, e cifre alla mano l’Italia sembra tutelare abbastanza le donne che lavorano soprattutto in confronto agli altri stati della UE.
Se il congedo di maternità (unitamente al congedo parentale) garantisce alle lavoratrici dipendenti 154 giorni obbligatori di astensione dal lavoro, la Germania concede 90 giorni e Francia e Spagna 112. Il paese più “generoso” la Croazia, con 410 giorni.
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Come rovescio della medaglia, tuttavia, l’Ilo non perdona al belpaese l’ancora diffusa pratica che riguarda le dimissioni in bianco (la cui abolizione è oggetto di una recente normativa varata dal Governo).