La Bce ha ridotto il costo del denaro portandolo a un nuovo minimo storico, uno o,15% contro il precedente 0,25%: una manovra che avrà importanti conseguenze per quanto riguarda i conti deposito e le polizze, mentre in materia di mutui la situazione rimane pressoché invariata.
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Per i mutui legati al tasso Bce, infatti, il risparmio corrisponde a pochi euro all’anno. Notizie positive, invece, arrivano per coloro che devono ancora accendere un finanziamento e che potranno beneficiare di uno spread ridotto (le stime parlano di una percentuale inferiore al 2% entro la fine del 2014).
Le nuove misure porteranno alcuni svantaggi per coloro che hanno attivato conti deposito o polizze assicurative legate ai tassi della Bce: le remunerazioni caleranno, sebbene di poco, insieme ai rendimenti delle obbligazioni.
È lo stesso Mario Draghi a rassicurare i risparmiatori, rispondendo all’osservazione di un membro della stampa tedesco relativa alla possibilità che tassi così bassi possano danneggiare il risparmio:
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«È completamente sbagliato dire che vogliamo espropriare i risparmiatori. Il nostro pacchetto di misure è designato per stimolare la crescita e la ripresa.»