Pur essendo uno dei segni distintivi del made in Italy il settore alimentare in Italia manca di personale qualificato.
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Il cibo, trend del momento, infatti manca di una formazione professionale su cui poter contare. Lo mette in evidenza Giacomo Moncalvo, fondatore della catena Ca’puccino, «Abbiamo bisogno di gente preparata, come ad esempio gli store manager, coloro chiamati a gestire un negozio e che si trovano alle loro dipendenze tra le 14 e le 18 persone. E in generale di tutte le figure manageriali, come chi si occupa di controllo di gestione delle analisi, o i chief financial officer».
A mancare sono soprattutto le figure di alto livello, che hanno bisogno di una formazione specifica, e che siano capaci di valorizzare l’importante patrimonio italiano. Da questa lacuna nasce il corso Made in Italy: Entrepreneurship and Management, creato dall’incontro di imprese del settore (da Ca’puccino a Grom) e l’Università Carlo Cattaneo – Liuc di Castellanza. Il corso “si concentra su temi quali: l’imprenditorialità, la creatività e l’innovazione, la competitività di impresa e di sistemi di imprese, le strategie di internazionalizzazione, le strategie di produzione e industrializzazione, la difesa del Know-how e del marchio, le reti inter-organizzative, il marketing strategico e operativo, il diritto commerciale internazionale e, ultimo ma non meno importante, il patrimonio storico-culturale dell’Italia.”
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Se fino a poco tempo fa Moncalvo si è dovuto rivolgere ad altri settori per trovare manager da inserire in azienda grazie a questo tipo di percorso accademico presto saranno formati e pronti a lavorare manager con conoscenze specifiche, a cui si promettono molte possibilità di impiego.