Tra chi si occupa di selezione del personale e i candidati che sperano di trovare un impiego esiste un profondo divario, determinato da aspettative e stati d’animo differenti. Lo sottolineano alcuni studi recenti condotti dall’Adp research institute, ricerche che hanno messo nero su bianco non poche disparità sulle attese e le certezze di chi cerca lavoro e chi, invece, è a caccia di talenti qualificati.
=> Scopri l’efficacia della strategia del silenzio nel colloquio di lavoro
Secondo le indagini, infatti, il 46% dei recruiters sono convinti dell’efficacia dei sistemi di ricerca del personale, un’opinione condivisa solo dal 16% di chi è in cerca di lavoro.
Prendendo in considerazione i social media, ad esempio, se il 44% delle aziende che si occupano di selezione ritengono LinkedIn efficace per cercare nuovi talenti, solo il 19% dei candidati condivide lo stesso pensiero.
Opinioni differenti sono state evidenziate anche per quanto riguarda l’utilizzo di Facebook, come sottolinea il vicepresidente di Adp Product management for talent solutions, Tony Marzulli:
«Abbiamo rilevato che i lavoratori più giovani hanno una probabilità due volte superiore di descrivere Facebook, Twitter e Google+ come strumenti che hanno un impatto significativo o moderato sulle loro ricerche di lavoro rispetto ai lavoratori con più di 45 anni. É fondamentale indirizzare i modelli di utilizzo dei social media, dei lavoratori più giovani, per attingere al grande talento che porteranno alla forza lavoro di domani.»
=> Scopri i luoghi più insoliti per scovare talenti