Ogni anno la Linux Foundation conduce un sondaggio per analizzare il livello di diffusione del sistema operativo open source più famoso del mondo, in continua crescita soprattutto nelle PMI.
Il 2007 ha visto un successo di pubblico strepitoso: la partecipazione è raddoppiata rispetto al 2006, passando dai 10.000 utenti dello scorso anno agli oltre 20.000 attuali. Questo dato, da solo, dimostra l’ottimo stato di salute della community del Pinguino, sempre più vasta e – soprattuttto – sempre più attiva.
Di questi 20 mila utenti, il 69,4% lavora in aziende con meno di 100 dipendenti e quasi la metà di essi è composta da professionisti IT (43,3%). Un target che evidenzia meglio di qualsiasi altra informazione come Linux stia riscuotendo un enorme successo in ambito business.
Il 64,1% degi intervistati ha infatti dichiarato di aver già implementato il sistema operativo open source nella propria impresa, che nel 40,6% dei casi lo ha installato su più della metà dei proprio computer. Tuttavia Windows continua ad essere il sistema operativo più usato in assoluto, con una quota del 57,5%.
La soluzione, secondo il direttore della Linux Foundation John Cherry, non sarebbe però da ricercarsi nelle offerte preinstallate (come quella di Dell): «il 56,6% degli intervistati crede che le offerte preinstallate non rispondono ai propri bisogni di business».
Le motivazioni che stanno portando sempre più imprese ad optare per il Pinguino sarebbero dunque altre, a cominciare dalla libertà di poter installare diversi programmi open source in modo da creare un ambiente altamente personalizzato, molto più appetibile delle soluzioni “già pronte”.
«Quando gli amministratori installano un sistema operativo sui computer aziendali» continua Cherry, «vogliono essere liberi di definire tutte le opzioni di configurazione e non avere alcuna restrizione da parte dei distributori».