L’importanza della formazione internazionale

di Chiara Basciano

7 Agosto 2014 11:30

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Le scuole per la formazione manageriale sono migliori se il contesto è internazionale?

Per imparare ad essere un buon manager a volte non bastano le capacità personali, l’intuito e la formazione accademica, ma ci vuole quel tocco in più che fa la differenza.

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Per questo esistono corsi specifici il cui obiettivo è quello di sviluppare la leadership di ogni partecipante e di dare una visione più ampia. Nello specifico vanno in questa direzione i corsi MBA realizzati da CIMBA, consorzio di 34 università americane, e istituto di business con sede italiana a Paderno del Grappa (TV).

Durante la presentazione dei corsi il dott. Al H. Ringleb, fondatore e direttore del Consortium, ha spiegato «La conoscenza, come acquisizione di nozioni e di esperienza, è solo una delle componenti essenziali del manager e non è certo la principale. Quello che si sa non è sufficiente: l’importante è saper utilizzare la conoscenza. Qui si sviluppano il pensiero razionale, la capacità di prendere decisioni e di risolvere problemi (applicando la conoscenza teorica alla realtà), e la capacità di leadership, e di gestire l’aspetto emotivo delle persone. È su questi aspetti che la performance può e deve migliorare, ed è su questo che le scuole di business differiscono tra di loro. Quello che serve per intraprendere questo percorso di alta formazione è una forte motivazione. Qui si impara a comprendere il business, e dare un contributo di valore all’azienda per la quale si lavora, sia essa locale che con un orientamento internazionale. Qui si impara a fare la differenza e a portare il proprio team a performance sempre migliori».

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In un ambito internazionale come questo è ancora più facile riuscire ad arrivare ad alti livelli, grazie al confronto continuo con la mentalità estera e alla possibilità di avere una visione più completa.