La ragione può essere economica o morale ma in ogni caso la strada intrapresa dalle aziende va verso una direzione sostenibile, attenta all’ambiente e alle persone.
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La tendenza è rilevata dall’ultimo report stilato da Grant Thornton, Corporate social responsibility: beyond financials, in cui si legge “Oltre due terzi delle 2.500 imprese intervistate su scala globale hanno dichiarato di aver donato negli ultimi 12 mesi tempo o fondi ad una causa locale (61% in Italia). Due su tre hanno migliorato la gestione dei rifiuti o l’efficienza energetica (il 67% in Italia). Più della metà ha donato prodotti o servizi a organizzazioni di beneficienza (53% in Italia). La stragrande maggioranza è coinvolta in attività di responsabilità sociale di vario genere”.
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L’Italia si mostra quindi in linea con la tendenza globale e i manager del nostro paese dicono di muoversi verso la tutela dell’ambiente e l’aiuto delle persone semplicemente perché “è la cosa giusta da fare”, così come i loro clienti pretendono. La ricaduta economica e d’immagine certo svolge il suo ruolo centrale. La sostenibilità infatti permette un notevole risparmio energetico mentre la responsabilità sociale fa apparire il lato umano dell’azienda preponderante.
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Tenere conto di tutto ciò vuol dire comportarsi in maniera moderna, tutelando le risorse che tendono ad esaurirsi e puntando sul quello che è il valore aggiunto di ogni azienda, vale a dire le persone.