Per un debito positivo

di Chiara Basciano

28 Ottobre 2014 12:00

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Come superare la stretta del credito, individuando il modo migliore per rendere il debito sostenibile

In questo periodo storico bisogna essere capaci di guardare con occhio diverso al fare impresa, infatti i vecchi canoni sono superati e non si può più prescindere dal lato finanziario.

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E’ quanto emerge dal recente XXIII Congresso Nazionale AITI in cui si è discusso della stretta del credito e su come il debito possa divenire sostenibile. L’elemento più importante individuato alla Fondazione CUOA, dove si è tenuto l’incontro, è quello di stabilire una relazione stretta tra impresa e finanza.

Davide Giovanelli, Presidente AITI, ha così commentato «Siamo di fronte a un cambiamento culturale che comporta, da un lato, la rivisitazione e il maggior peso specifico di alcuni ruoli aziendali (in primis Tesorieri e CFO) e, dall’altro, impone una ridefinizione del rapporto tra l’impresa e i propri stakeholders». Raccomanda quindi una maggiore conoscenza tra banche e impresa.

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L’elemento chiave che è stato individuato è capire quale sia il limite del debito sostenibile per l’impresa, in modo da procedere secondo le proprie capacità. Francesco Gatto, Responsabile dell’Area CUOA Finance ha così spiegato «La realtà odierna impone di gestire le risorse di cassa in modo puntuale e preciso, focalizzando la riflessione sui processi attraverso i quali la liquidità viene generata e assorbita cercando di individuare le soglie per il mantenimento in sicurezza dell’attività aziendale».

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Per questo si giunge a parlare di debito positivo, inteso come capacità di guardare all’impresa in maniera concreta e reale, stabilendo relazioni utili al suo sviluppo e garantendo uno sviluppo lineare. Restano da individuare strumenti concreti per aiutare gli imprenditori a realizzare questa nuova visione delle cose, anche se capire di dover avere uno sguardo diverso nei confronti del credito stabilisce già una base diversa su cui lavorare.